Viviamo in un mondo digitale. Io per primo sono un amante della tecnologia e ho avuto periodi in cui ero protecnologia a tutti i costi. Negli ultimi tempi le big tech si sono allineate con la presidenza Trump, tutte, nessuna esclusa, cancellando politiche di inclusione da un giorno all’altro ed eliminando tutto quell’animo di progressismo che da sempre anima la tecnologia. Il computer, quello domestico, è nato anche con la volontà di cambiare il mondo in meglio. Magari scriverò qualcosa a riguardo.

È da anni che sto cercando un percorso e un rapporto sano con la tecnologia, è giusto dare un confine a questo straordinario mezzo che è diventato troppo invasivo. Ci segue ovunque, sta con noi ovunque.

Ora non sempre uso il computer, scrivo con la penna e la carta, apprezzando le differenze tra le varie penne, apprezzando di avere un quadernino sempre con me per scrivere i pensieri. Sono passato all’orologio digitale ma non collegato allo smartphone, un vecchio casio anni'80, semplice ed efficace, senza il problema di dover caricare la batteria ogni giorno, senza l’ansia delle notifiche.

Ho apprezzato il ritorno al libro cartaceo, al fatto di poterli farli circolare, di avere dei momenti periodici di acquisto in libreria.

Ho scollegato Google Pay, non lo uso più, sono ritornato alla carta fisica, allo stare attento alla spesa, cercando di non esagerare e di comprare quanto è necessario e nulla di superfluo.

Ho anche deciso che passerò un’estate in parte analogica, in spiaggia con libro, giornale e… iPod! Rimetterò in sesto il mio iPod del 2008.

Riprendete in mano la vostra vita, allontanate il digitale quanto basta e riappropriatevi degli strumenti analogici, usate un mix congeniale a voi. Ne va della vostra fantasia, della vostra ansia, del vostro stress, della vostra qualità di vita.